I segreti della ricostruzione del Regio
Spettacolo finale Regio 50
Piccolo Regio Puccini, venerdì 7 e mercoledì 12 giugno 2024 ore 20
Prima rappresentazione assoluta
Spettacolo teatrale da un’idea di Paolo Cantarella
Testo e ricerca storica di Vittorio Sabadin
Con Laura Curino
Regia, video e luci Marco Rampoldi
Con il sostegno di Banor Sim SpA
A conclusione di un anno di festeggiamenti per il 50° anniversario della rinascita del Teatro Regio, mettiamo in scena un nuovo spettacolo di prosa appositamente creato per l’occasione. Questa prima assoluta ha in Laura Curino la sua one woman show: grazie alle sue capacità di coinvolgere il pubblico l’attrice torinese ci fa rivivere la storia del Regio a partire dalla funesta notte dell’incendio del 1936 fino alla sbalorditiva rinascita del 1973 con Maria Callas, nell’avveniristico teatro di Carlo Mollino. In una Torino a prevalente missione industriale segnata dai sommovimenti degli anni Sessanta, tra dibattiti e scontri socio-politici, rinvii, ripensamenti e sterzate dell’ultimo momento, lo spettacolo, nato da un’idea di Paolo Cantarella, mette in scena l’intrigante racconto, in parole e immagini, scritto da Vittorio Sabadin con regia, video e luci di Marco Rampoldi.
Molti teatri d’opera hanno incontrato le fiamme nella loro vita, ma forse nessuno al mondo ha conosciuto una così lunga, enigmatica e appassionante storia per giungere alla propria ricostruzione come il Teatro Regio, dall’8 febbraio 1936, data dell’incendio che in pochi attimi distrusse quasi due secoli di storia, al 1973 anno della rinascita.
Il Sovrintendente Mathieu Jouvin afferma: «Quando Paolo Cantarella – già presidente degli Amici del Regio ed ex Consigliere di indirizzo del Teatro – mi ha parlato dell’idea di questo spettacolo, ho subito pensato che fosse la chiusura ideale per le celebrazioni del 50° anniversario. Il testo di Vittorio Sabadin ricostruisce benissimo il periodo storico intercorso tra l’incendio e la ricostruzione: la seconda guerra mondiale e la necessità di ricostruire la città, gli anni Cinquanta e Sessanta pieni di problemi politici e sociali, fino alla decisione del sindaco di Torino Giuseppe Grosso di affidare il progetto a Carlo Mollino, il più stravagante, ma anche il più geniale degli architetti torinesi, il quale disegnò un teatro bellissimo, che ho ammirato e amato fin dal primo momento».
Vittorio Sabadin – giornalista, scrittore e da molti anni collaboratore del Regio per la drammaturgia di spettacoli per le scuole: «Le persone che oggi frequentano il Teatro Regio sono così abituate a vederlo in quell’angolo di Piazza Castello da non farci più caso. È lì da 50 anni, un tempo abbastanza lungo da considerarlo ormai un edificio storico. La storia della distruzione del teatro precedente, e dei 37 anni che ci vollero per costruirne uno nuovo, si è persa nell’affievolirsi dei ricordi e quasi nessuno la conosce più. Però gli ingredienti per farlo diventare uno spettacolo teatrale c’erano tutti: il dramma della notte dell’incendio, con il “fil di fumo” che esce da una finestra visto da un passante, le fiamme che divorano tutto, la famiglia del custode intrappolata nell’appartamento, l’asinello che era stato usato in scena che si salva perché era una star, la notte gelida con il ghiaccio sull’asfalto, il pompiere che attraversa tutta la città in bicicletta per andare anche lui a cercare di salvare il teatro… E infine la serata dell’inaugurazione, con I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi e la regia della più grande celebrità dell’epoca, Maria Callas».
Il direttore artistico Cristiano Sandri aggiunge: «Quando abbiamo pensato, insieme al Sovrintendente, a chi avrebbe potuto interpretare questa prima assoluta, anche grazie alla collaborazione del Teatro Stabile Torino - Teatro Nazionale, la prima artista sulla quale abbiamo puntato per recitare la storia del nuovo Regio è stata Laura Curino, una delle migliori interpreti del teatro di narrazione, vincitrice di numerosi riconoscimenti, oltre al premio Ubu e al premio Hystrio, ricordiamo da ultimo il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro 2023».
Il teatro che visse due volte è realizzato grazie al sostegno di Banor Sim SpA, una delle principali società italiane indipendenti di intermediazione mobiliare specializzata nella gestione di capitali e consulenza su grandi patrimoni per investitori privati, istituzionali e famiglie imprenditoriali. Oltre a Milano, Roma e Biella, Banor ha sede a Torino in Piazza Carignano 2.
Le immagini che popoleranno la scena come in un gigantesco album provengono dall’Archivio Storico del Teatro Regio e da numerosi archivi di rilievo che qui ringraziamo per la collaborazione: Istituto Luce, Rai Teche, Archivio La Stampa, Archivio Gazzetta del Popolo e Archivio Storico Città di Torino. Lo spettacolo si inserisce dunque a pieno titolo nell’ambito di Archivissima 24 - Il Festival e la Notte degli Archivi.
BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI
I biglietti sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio e on line su www.teatroregio.torino.it
Biglietteria del Teatro Regio: Piazza Castello 215 - Torino | Tel. 011.8815.241 - 011.8815.242 | biglietteria@teatroregio.torino.it - Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica: ore 10.30-15.30; un’ora prima dello spettacolo
Per tutte le informazioni e gli aggiornamenti: www.teatroregio.torino.it/teatro-visse-due-volte
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Torino, 21 maggio 2024
Ufficio stampa Teatro Regio
Direzione Comunicazione e Stampa - Paola Giunti (Direttore), Sara Zago (Ufficio Stampa) - Tel. +39 011 8815 239/730