Il barbiere di Siviglia | Gioachino Rossini
Un barbiere che combina matrimoni, un conte che finge di essere un soldato ubriaco, una dolce ragazza pronta a trasformarsi in una vipera… Nel Barbiere di Siviglia di Rossini niente è come sembra, perché solo gli inganni possono far trionfare l’amore. La protagonista, Rosina, vorrebbe sposare il Conte d’Almaviva ma il suo tutore, il perfido Don Bartolo, glielo impedisce. Unico alleato degli innamorati è il barbiere Figaro, che scioglierà i nodi di una trama ingarbugliata armato unicamente di pettine, forbici e formidabile astuzia.
Sin dal suo debutto nel 1816, l’opera ha divertito generazioni di ascoltatori. Il suo segreto? Una storia ricca di sorprese e una musica dall’energia inesauribile, in cui si succedono alcuni dei numeri più celebri della storia del melodramma, come Largo al factotum intonato da Figaro al suo ingresso in scena.
Il Maestro Diego Fasolis, dopo aver riscosso un personale successo nelle scorse stagioni, torna al Regio per affrontare da specialista questo grande classico: da riconosciuto esperto del repertorio del Settecento e del primo Ottocento, fa risplendere i colori originali della partitura lavorando con un cast giovane e pieno di talento, nel rispetto delle modalità interpretative dell’epoca di Rossini. Gli amori di Rosina e del Conte prendono vita in un patio andaluso, in una briosa atmosfera di fine Settecento rivisitata attraverso il filtro dei sogni e della poesia. Il regista Pierre-Emmanuel Rousseau mantiene l’ambientazione andalusa con vivaci costumi che si ispirano a Goya, scegliendo di ammantare l’atmosfera briosa con un tocco onirico e poetico.
Per la prima volta a Torino
Incontro con l'Opera: mercoledì 18 gennaio 2023 alle ore 18
Melodramma buffo in due atti
Personaggi e interpreti
Antonino Siragusa
Nico Darmanin
Leonardo Galeazzi
Riccardo Novaro
Josè Maria Lo Monaco
Mara Gaudenzi
John Chest
Rodion Pogossov
Guido Loconsolo
Rocco Lia
Irina Bogdanova (Regio Ensemble)
Potete acquistare il vostro Opera Buffet on line oppure la sera dello spettacolo presso le casse nel foyer d'ingresso poste a lato del guardaroba.
Calendario rappresentazioni
Luogo di svolgimento: Teatro Regio Calendario completo
Argomento
atto
Quadro I. In una piazza di Siviglia.
Sul finir della notte, sotto la casa di don Bartolo, un anziano medico, si raduna un gruppo di suonatori condotti da Fiorello, servitore del Conte di Almaviva. Il Conte è lì per cantare una serenata alla bella Rosina, pupilla di Bartolo, che aveva intravisto casualmente a Madrid, innamorandosene. Non avendo ottenuto risposta, congeda i suonatori, quando giunge l’intraprendente barbiere Figaro, factotum della città. Figaro spiega al Conte – una sua vecchia conoscenza – che Bartolo è un suo cliente, ed è il tutore, non il padre della ragazza. Rosina si affaccia per gettare un biglietto allo sconosciuto corteggiatore, ma Bartolo, notandone il comportamento furtivo, si insospettisce e decide di dar corso al proprio progetto di sposarla per assicurarsene la ricca dote; dunque esce ordinando alla servitù d’impedire l’ingresso a chicchessia. Accompagnato alla chitarra da Figaro, Almaviva risponde alle domande di Rosina con un’altra serenata, dichiarando di chiamarsi Lindoro e di essere povero. Ma come incontrarla? L’astuzia di Figaro, esaltata dalla prospettiva di una ricompensa, partorisce su due piedi un piano: Almaviva fingerà di appartenere al reggimento appena giunto in città, ed entrerà grazie a un biglietto d’alloggio.
Quadro II. Una camera nella casa di don Bartolo.
Rosina, elettrizzata dalle parole di Lindoro, immagina che il tutore la ostacolerà in ogni modo: ma il vecchio troverà pane per i suoi denti. Intanto, farà giungere un messaggio al giovane per mezzo di Figaro, presentatosi per sondare i sentimenti di Rosina; il loro dialogo è però interrotto dal sopraggiungere di uno sgomento Bartolo: con lui è don Basilio, maestro di musica di Rosina, che gli riferisce la voce della presenza in città del Conte di Almaviva, che ama Rosina, e suggerisce che solo una calunnia potrà mettere fuori gioco il potente aristocratico; quindi i due si allontanano per preparare il contratto di nozze. Finalmente Figaro può parlare con Rosina: le conferma che Lindoro l’ama, e suggerisce di rispondere con un biglietto: Rosina, maliziosamente, finge di schermirsi, ma poi consegna il biglietto già preparato. Rientrando, don Bartolo, sempre più sospettoso, affronta Rosina: che cosa ci fa lì attorno, quell’intrigante di Figaro? Perché manca un foglio dallo scrittoio e la penna è stata temperata? Perché Rosina ha un dito macchiato d’inchiostro? Insomma, che cosa sta succedendo? Non si creda, l’impudente ragazza, che un dottore della sua levatura si accontenti di ingenue spiegazioni! A questo punto bussa alla porta Almaviva che, travestito da soldato e fingendosi per di più ubriaco, si presenta col biglietto d’alloggio, e Bartolo gli oppone un documento che lo esonera dall’ospitalità ai militari. Almaviva cerca di strapparglielo, e approfittando del conseguente parapiglia passa un biglietto a Rosina. Bartolo lo reclama, ma Rosina riesce a sostituirlo con la lista del bucato. Intanto sono accorsi Basilio e la domestica Berta e infine giunge Figaro, avvertendo che il gran chiasso ha richiamato la folla sulla piazza. E difatti irrompe la forza pubblica, per arrestare l’importuno ubriaco. Ma Almaviva, furtivamente, rivela la propria identità all’ufficiale: le guardie si allontanano senza arrestarlo, lasciando tutti stupiti e disorientati.
atto
Quadro I. In casa di don Bartolo.
Mentre Bartolo riflette, ipotizzando che in quanto è accaduto sia coinvolto Almaviva, il Conte si ripresenta, questa volta spacciandosi per don Alonso, maestro di musica inviato dal malato don Basilio per sostituirlo. Per vincere i sospetti di Bartolo, gli consegna il biglietto scritto da Rosina, sostenendo di averlo trovato nella locanda in cui alloggia il Conte, e si offre di mostrarlo alla ragazza dicendole di averlo avuto da un’amante del Conte, per provarle così che Almaviva si prende gioco di lei. Riconoscendolo, per la sua arte di calunniatore, come il degno allievo di Basilio, Bartolo consente che la lezione di musica abbia luogo: Rosina canta un’aria dall’opera L’inutil precauzione. «Brava, bella voce – commenta l’anziano tutore – ma la musica moderna non vale quella dei miei tempi»: e a titolo di esempio accenna lui stesso un’arietta alla maniera di una volta. Intanto Figaro convince Bartolo a farsi radere e ne approfitta per sottrargli la chiave del balcone. Sopraggiunge Basilio, ma i tre cospiratori lo convincono, con una ricca borsa, ad allontanarsi, assecondando la storia della sua presunta malattia. I due giovani possono finalmente accordarsi per fuggire insieme: una parola imprudente, però, riaccende i sospetti di Bartolo, che scaccia tutti quanti. Rimasta sola, la vecchia domestica Berta filosofeggia sull’amore, che fa delirare giovani e vecchi.
Quadro II. La stessa scena.
Basilio non ha mai sentito nominare don Alonso. Un’altra macchinazione del Conte? Meglio comunque accelerare le tappe. Bartolo lo manda a cercare il notaio che dovrà stipulare le nozze, e poi convince Rosina, mostrandole il biglietto avuto da don Alonso, che Lindoro è un impostore, inviato dal subdolo Almaviva. Rosina, per ripicca, accetta di sposare l’anziano tutore e gli rivela il piano concordato con Figaro per fuggire a mezzanotte. Don Bartolo si allontana per chiamare i gendarmi e far arrestare Figaro e Lindoro, che, presentandosi all’appuntamento, entrano dal balcone mentre infuria un temporale e chiariscono l’equivoco a una sdegnata Rosina: Lindoro non è altri che il famoso Conte di Almaviva. I due innamorati, felici, stanno per allontanarsi attraverso la finestra, seguiti da Figaro, quando si accorgono che il dottore ha preso l’“inutile precauzione” di togliere la scala. Arrivano Basilio e il notaio: il primo viene tacitato dal Conte con un anello prezioso e l’altro è convinto da Figaro, con un’ulteriore astuzia, a ratificare immediatamente le nozze tra i due giovani. Bartolo ritorna troppo tardi: il Conte gli esibisce il contratto nuziale, lo invita a non provocare oltre il suo sdegno e infine lo tranquillizza su ciò che più lo preoccupa: può tenersi la dote della ragazza. Bartolo finalmente si rassegna, e tutti esultano per il lieto fine.
La svolta di Rossini
di Andrea Malvano
«La più bella opera buffa che esista»
di Emanuele Senici
Il Barbiere di Beaumarchais
di Lionello Sozzi
Un rivoluzionario all’opera
di Alberto Bosco
Un capolavoro di musica e umanità.
Diego Fasolis sul Barbiere di Siviglia
a cura di Liana Püschel
Un Goya che ha messo le dita nella presa
di Pierre-Emmanuel Rousseau
Argomento
Struttura musicale dell’opera
a cura di Enrico M. Ferrando
Le prime rappresentazioni
Libretto digitale