Cavalleria rusticana | Pietro Mascagni
Un dramma dell’onore e della gelosia che agitò come un terremoto il mondo musicale di fine Ottocento, innescando una vera e propria rinascita del repertorio lirico. Passioni primordiali e viscerali sullo sfondo di una Sicilia rurale, innervate da idee melodiche intense e autenticamente italiane.
L’intermezzo di Cavalleria Rusticana, da Toro scatenato di Martin Scorsese al Padrino-Parte III di Francis Ford Coppola.
Scopri il brano più famoso dell’opera di Mascagni
Melodramma in un atto
Personaggi e interpreti
Anastasia Boldyreva
Marco Berti
Misha Kiria
Agostina Smimmero
Valeria Girardello
Daniela Valdenassi
Calendario rappresentazioni
Luogo di svolgimento: Cortile di Palazzo Arsenale Calendario completo
Prova generale dedicata al Fondo Alberto e Angelica Musy costituito presso la Fondazione Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo di Torino. Il Fondo promuove il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute che scelgono di iscriversi al Polo Universitario del Carcere di Torino attraverso il finanziamento di borse lavoro.
Per info e biglietti potete visitare il sito Fondo Alberto e Angelica Musy Ufficio Pio Compagnia San Paolo, telefonare ai numeri 3406586346 – 011 6522838 o scrivere a fondo@fondomusy.it oppure a francesco@fondomusy.it.
Dress rehearsal dedicated to Fondo Alberto e Angelica Musy established at Fondazione Ufficio Pio of Compagnia di San Paolo in Torino. The Fund promotes social and working reintegration of detained people which choose to sign up to University Campus of Torino prison, through financing work grants.
For more information and tickets you can visit the site Fondo Alberto e Angelica Musy Ufficio Pio Compagnia San Paolo, call 3406586346 – 011 6522838 or write to fondo@fondomusy.it or francesco@fondomusy.it.
Argomento
È la domenica di Pasqua, in un paese della Sicilia. Turiddu canta una serenata a Lola, con la quale ha trascorso la notte approfittando dell’assenza del marito, l’agiato carrettiere Alfio.
La piazza del paese si va animando. Santuzza, fidanzata di Turiddu, si reca a salutare la futura suocera Lucia, l’ostessa del paese. Lucia crede che Turiddu non sia ancora rientrato da un paese vicino, dove si è recato a comperare del vino, ed è perplessa nel sentir dire da Santuzza che il giovane è stato visto in paese a tarda notte. Sopraggiunge Alfio, che si ferma all’osteria, e conversando con Lucia riferisce casualmente di aver visto Turiddu nei pressi della propria abitazione. Lucia ha un moto di sorpresa, ma viene zittita da Santuzza. Intanto i paesani si avviano alla solenne funzione pasquale. Tutti entrano in chiesa, tranne Santuzza e Lucia, che chiede alla giovane perché le abbia fatto segno di tacere. Santuzza confida a Lucia tutta la propria angoscia: Turiddu, che prima di partire per il servizio militare era fidanzato con Lola, ritrovandola sposata con Alfio aveva tentato di dimenticarla intrecciando un’altra relazione; Santuzza gli aveva ceduto, e ora che Lola e Turiddu si amano nuovamente è una donna disonorata e priva di prospettive. Sconvolta, Lucia implora la Madonna perché protegga Santuzza, e si avvia alla chiesa.
Santuzza affronta Turiddu: gli rinfaccia il tradimento, ma è disposta al perdono. Turiddu, freddamente, si dichiara infastidito dalla sua gelosia. Sopraggiunge quindi Lola, che si reca alla messa: la donna ostenta un atteggiamento provocatorio nei confronti di Santuzza. Allontanatasi Lola, il confronto tra Santuzza e Turiddu prosegue sempre più teso. Santuzza lo scongiura di non abbandonarla, ma Turiddu la respinge rozzamente, e si rifugia in chiesa. Santuzza lo maledice, e si accascia in preda all’angoscia. Subito dopo appare Alfio: Santuzza, in preda all’ira, gli rivela il tradimento della moglie. Alfio promette di vendicarsi, e Santuzza si rende conto di essersi comportata in modo irreparabilmente avventato.
Terminata la messa, Turiddu invita i paesani per un brindisi. Ma quando offre da bere ad Alfio, il suo rifiuto ha inequivocabilmente il significato di una sfida. Turiddu, secondo l’usanza, l’accetta abbracciando il rivale e mordendogli l’orecchio. Riconosce il proprio torto ed esprime la propria preoccupazione per la sorte di Santuzza nel caso avesse la peggio; chiama quindi mamma Lucia, le chiede una benedizione e la promessa di prendersi cura di Santuzza, e, dopo averla baciata affettuosamente, si allontana per raggiungere il luogo della sfida. Lucia, che non sa che cosa sia accaduto, è inquieta: Santuzza la raggiunge e la abbraccia per consolarla. A poco a poco la piazza si popola: cresce l’agitazione e i paesani si scambiano sguardi preoccupati, finché, in lontananza, si ode una donna gridare che Turiddu è stato ucciso.