Destino, felicità e anima.
Una nuova coreografia per i Carmina
di Ilya Jivoy
Nel rappresentare i Carmina Burana, ho voluto soffermarmi su quello che ritengo il tema più importante di tutti: la volubilità e l’inesorabilità del destino umano, i suoi movimenti ciclici predeterminati – l’alternanza di “alti e bassi” nella vita, per dirla in parole semplici. Leggendo attentamente i testi poetici del Codex Buranus, si capisce quanto fossero importanti a quel tempo la percezione della vita stessa e il rapporto con il Divino nella vita di una persona comune che crede in un potere più grande, venera la Natura, soddisfa i suoi bisogni e si concede molteplici vizi affinché la vita trascorra piacevole...
Dentro una musica carica di drammaturgia
di Antonio Cirignano
Era il 1847 quando Johann Andreas Schmeller, bibliotecario alla corte dell’Elettore a Monaco di Baviera, pubblicò sotto il titolo di sua invenzione Carmina Burana una raccolta di testi poetici medievali il cui manoscritto era stato rinvenuto nel 1803 presso la Bura Sancti Benedicti, l’abbazia benedettina di Benedikbeuern, sulle Alpi bavaresi, fondata da San Bonifacio nell’VIII secolo. Il codice, che era giunto a Monaco in seguito alla secolarizzazione dei monasteri voluta da Napoleone, vi è custodito tuttora nella Biblioteca di Stato sotto la denominazione di Codex latinus 4660 e raccoglie 327 componimenti poetici in 112 fogli di pergamena decorati con otto miniature...
Il Balletto dell’Opera di Tbilisi
Nel 1852, per la seconda stagione di un teatro a Tbilisi di nuova apertura, una compagnia di balletto appena arrivata da San Pietroburgo presentò il secondo atto de La Sylphide di Filippo Taglioni e la polka Vengerka. Fu la prima, storica esibizione di balletto a Tbilisi. Gli anni Ottanta e Novanta dell’Ottocento videro poi il Balletto Imperiale di San Pietroburgo esibirsi nella capitale georgiana con ballerini come Sof’ja Fëdorova, Isadora Duncan, Vera e Michail Fokin. Quest’ultimo mise in scena proprio a Tbilisi i suoi primi balletti di stampo innovativo, quello stesso che in seguito gli portò fama a Parigi durante le stagioni di Djagilev...
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