Veleni, pugnali e tiranni
«La sposa dello zar» fra tradizione e innovazione
di Elisabetta Fava
Quando cominciò a comporre Carskaja nevesta (La sposa dello zar), Nikolaj Rimskij-Korsakov aveva già alle spalle un panorama ben nutrito di lavori teatrali: il primissimo, Pskovitjanka (La donna di Pskov), era nato nel 1868, contemporaneamente al Boris Godunov dell’amico Musorgskij e, come quello, trattava un soggetto di ambientazione storica, anche se il sopravvento dell’elemento individuale ed emotivo era evidente. Questa sua prima opera andò in scena nel 1873 a Pietroburgo, nella cornice prestigiosa del Teatro Mariinskij in cui i giovani compositori russi cercavano a fatica di farsi spazio nei cartelloni imperniati sul repertorio italiano e francese...