Aida | Giuseppe Verdi
In occasione dell’inaugurazione del Teatro dell’Opera del Cairo nel 1871, il viceré d’Egitto commissionò all’operista più celebre del momento, Verdi, un nuovo melodramma ambientato ai tempi dei faraoni. Così nacque Aida, un lavoro in cui templi grandiosi e parate militari fanno da sfondo a una storia appassionante di patriottismo, amore e morte. Aida è una principessa etiope fatta prigioniera dagli Egizi e trasformata in schiava; il suo cuore è diviso, perché desidera tornare nella sua terra ma ama, ricambiata, un nemico, il capitano delle guardie Radamès. I rovesci della fortuna costringono i due giovani a scegliere tra la patria e l’amore; il finale, tragico e romanticissimo, li congiungerà per l’eternità.
Con il suo esotismo, che può assumere tinte delicatissime o sgargianti, e le sue melodie straordinarie, Aida è ancora oggi uno dei titoli più amati. È infatti impossibile rimanere indifferenti di fronte alla bellezza di pezzi come la Marcia trionfale e Celeste Aida.
Il giovane Michele Gamba, molto applaudito per la grande sensibilità che dimostra nella direzione delle opere di Verdi e di Puccini, dirige un cast di rinomati interpreti verdiani, due per tutti il soprano americano Angela Meade e la beniamina del nostro pubblico Erika Grimaldi. In scena l’allestimento sontuoso del regista premio Oscar William Friedkin, ispirato alle architetture originali dell’antico Egitto e realizzato appositamente per il Regio.
Incontro con l'Opera: mercoledì 22 febbraio 2023 ore 18
Opera in quattro atti
Personaggi e interpreti
Erika Grimaldi
Anna Nechaeva
Angela Meade
Silvia Beltrami
Anastasia Boldyreva
Gaston Rivero
Stefano La Colla
Gevorg Hakobyan
Evgeny Stavinsky
Marko Mimica
Thomas Cilluffo
Irina Bogdanova (Regio Ensemble)
Un nuovo servizio al pubblico: potete acquistare il vostro Opera Buffet on line oppure la sera dello spettacolo presso le casse nel foyer d'ingresso poste a lato del guardaroba.
Calendario rappresentazioni
Luogo di svolgimento: Teatro Regio Calendario completo
La presentazione preliminare prevista in Foyer Toro a partire dalle ore 19.15 sarà a cura di Chiara Buratti attrice e Giulio Laguzzi pianoforte; con testi di Vittorio Sabadin.
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Argomento
atto
Scena I. Il palazzo del Re a Menfi.
Il gran sacerdote Ramfis riferisce a Radamès che l’esercito etiope sta nuovamente marciando sul suolo egizio, e gli lascia intendere che proprio lui è stato indicato dalla dea Iside quale supremo condottiero: si reca quindi dal Re per riferirgli il vaticinio. Radamès, rimasto solo, sogna il momento in cui tornerà carico di gloria all’amore di Aida, la schiava etiope alla quale è segretamente legato. Sopraggiunge Amneris: invaghita di Radamès, la figlia del Re gli chiede maliziosamente se la sua evidente felicità non sia dovuta a un amore segreto. Radamès, equivocando l’allusione della principessa, e temendo che la propria relazione con Aida sia stata scoperta, reagisce in modo tale da insospettirla. L’arrivo di Aida complica ulteriormente la situazione, ma il teso colloquio dei tre viene interrotto dall’ingresso della corte. Il Re invita tutti ad ascoltare da un messaggero le ultime notizie dai confini etiopi, quindi proclama la guerra e nomina Radamès comandante dell’esercito. Rimasta sola, Aida dà sfogo al proprio senso di colpa per aver augurato la vittoria a Radamès: proprio lei, figlia di Amonasro, il re etiope sceso in guerra per restituirle la libertà e il rango principesco che è costretta a nascondere.
Scena II. Il tempio di Vulcano.
Radamès riceve l’investitura quale comandante supremo. Ramfis gli affida la spada sacra e invoca la protezione divina sul sacro suolo dell’Egitto.
atto
Scena I. Una sala nell’appartamento di Amneris.
Amneris si prepara per assistere al corteo trionfale di Radamès. Al sopraggiungere di Aida le comunica la falsa notizia della morte del generale: la sua reazione disperata, e le sue lacrime di gioia quando le rivela di aver mentito, confermano i sospetti della principessa. Aida ammette di amare Radamès, ma Amneris, furente, le ricorda che, nella sua condizione servile, non può sperare di ergersi a sua rivale.
Scena II. Uno degli ingressi della città di Tebe.
Acclamato dal popolo, e preceduto dalla sfilata delle sue truppe, giunge Radamès. Amneris gli impone la corona del vincitore, e il Re giura che esaudirà qualunque sua richiesta. Radamès chiede che i prigionieri vengano condotti al loro cospetto. Tra essi Aida riconosce il padre: ma Amonasro le impone di non rivelare chi egli sia realmente, e rivolgendosi con parole nobili al Faraone chiede clemenza per l’esercito sconfitto. Radamès domanda, come ricompensa per la vittoria, che sia concessa la grazia ai prigionieri. Amneris è indispettita, e Ramfis preoccupato all’idea che gli ufficiali etiopi, una volta liberati, possano ritornare alle armi. Il Re concede la grazia, a condizione che Aida resti a corte con Amonasro a garanzia dell’impegno di pace del suo popolo; poi annuncia che ricompenserà Radamès offrendogli in sposa Amneris e destinandolo così alla sua successione.
atto
Le rive del Nilo.
Ramfis accompagna Amneris al tempio di Iside, per trascorrere una veglia di preghiera nell’imminenza delle nozze. Sopraggiunge Aida: Radamès l’ha convocata per quello che la giovane pensa essere il loro ultimo incontro. La sorprende Amonasro, che – ricordandole lo sventurato destino della patria, e anche rinfacciandole l’amore per un nemico – la persuade a tentare di carpire a Radamès un segreto militare che potrebbe consentire la riscossa all’esercito etiope. Arriva Radamès. Il giovane cerca di rincuorare Aida: respinto l’imminente attacco dell’esercito nemico – sostiene – il Re non potrà negargli il permesso di sposarla. Ma Aida realisticamente gli ricorda che non potrà sottrarsi alla ragione di stato e all’ira di Amneris. Sentendosi respinto, Radamès accetta di fuggire con lei, e si lascia sfuggire un’indicazione sulla strategia dell’esercito egizio. A questo punto Amonasro esce dal proprio nascondiglio e si presenta a Radamès come il re degli etiopi e il padre di Aida: comprendendo di essersi comportato in modo disonorevole, Radamès si dispera. Mentre Aida e Amonasro tentano di trascinarlo via, Ramfis e Amneris escono dal tempio. Amonasro sguaina il pugnale, ma Radamès gli impedisce di scagliarsi su di loro. Il re etiope quindi fugge conducendo con sé Aida, mentre Radamès si consegna alle guardie accorse al richiamo di Ramfis.
atto
Scena I. Una sala nel palazzo del Re.
Amneris rivela a Radamès che Amonasro è morto in battaglia, ma che Aida è sopravvissuta e si è dileguata, e si impegna a salvargli la vita se dimenticherà il suo amore per la schiava etiope. Di fronte al suo rifiuto, la principessa lo abbandona al giudizio dei sacerdoti. Radamès viene condotto in una sala attigua, dove Ramfis e i sacerdoti lo accusano di tradimento. Poiché rifiuta di dire alcunché a propria discolpa, è condannato ad essere sepolto vivo sotto l’altare del dio Vulcano. Quando i sacerdoti escono dalla sala del giudizio, Amneris lancia una violenta invettiva contro la loro ipocrita crudeltà.
Scena II. Il tempio di Vulcano.
Radamès viene rinchiuso in una nicchia sotto l’altare del dio: ma inaspettatamente gli appare Aida, che, avendo saputo della sua sorte, vi si è nascosta per morire con lui. Mentre si alzano i canti delle sacerdotesse, i due innamorati si abbracciano teneramente. Entra Amneris, sconvolta dal rimorso: prostrata sulla tomba, invoca la dea Iside perché conceda la pace a Radamès.
La spettacolarità interiore di Aida
di Andrea Malvano
Opera politica, opera da camera: due letture convergenti di Aida
di Antonio Rostagno
L’Egitto antico e l’Italia dall’Unità ad oggi
di Alessandro Roccati
Verdi il progressivo
di Alberto Bosco
Un’opera vibrante di contrasti. Intervista a William Friedkin
a cura di Guido Andruetto
Michele Gamba: «Un’Aida antiretorica, alla ricerca delle fondamenta di Verdi»
a cura di Roberta Pedrotti
Argomento
Struttura dell’opera e organico strumentale
a cura di Enrico M. Ferrando
Le prime rappresentazioni
Libretto digitale